Cinque italiani affrontano la Giustizia in Romania e in Italia, accusati di aver frodato i fondi agricoli dell'UE

23 February 2022|PRESS RELEASE
Flags of Romania and Italy, plus logo of Eurojust

Eurojust ha sostenuto le autorità rumene e italiane in un’indagine che si è conclusa con l’incriminazione di cinque cittadini italiani accusati di aver frodato l'UE per almeno 800.000 euro di fondi agricoli comunitari. I presunti truffatori e quattro società da loro costituite devono prima affrontare un processo in Romania. Successivamente, un processo per auto-riciclaggio avrà luogo in Italia.

Le autorità giudiziarie di Romania e Italia si sono incontrate ieri a Enna, in Italia, per valutare la squadra investigativa comune (SIC) che ha svelato la frode.

Il caso è stato portato all'attenzione di Eurojust dalle autorità rumene nel 2019. I cinque cittadini italiani avrebbero creato società di comodo in Romania per ottenere illegalmente fondi UE dall'Agenzia rumena per i pagamenti e gli interventi per l'agricoltura (APIA) per coltivare e vendere pomodori nella campagna del 2017. Hanno redatto e presentato documenti con false informazioni sugli acquisti di sementi e sulle vendite di pomodori.

Secondo le indagini, i fondi UE non sono mai stati utilizzati per coltivare e vendere pomodori in Romania. I presunti truffatori hanno trasferito il denaro su diversi conti bancari per poi ritirarlo in contanti da bancomat situati in Italia (principalmente a Nicosia, in provincia di Enna).

Picture of tomatoes on plant, plus overlay of the JITs funding logo

I cinque cittadini italiani sembrano aver commesso plurime frodi nel settore agricolo in diversi paesi dal 2015. Le frodi hanno generato circa 21 milioni di euro, che sono stati poi reinvestiti dai cittadini italiani in Romania e altrove.

I cinque sospettati, unitamente alle società che hanno creato in Romania, sono stati incriminati nel 2021. Ora affrontano il processo in Romania con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode contro gli interessi finanziari dell'Unione europea. Gli stessi imputati sono stati accusati dalla Procura di Enna di auto-riciclaggio e affronteranno il processo in Italia nell'ottobre 2022.

Eurojust ha assistito le autorità giudiziarie romene e italiane nello scambio di informazioni e nel coordinamento delle indagini parallele. In particolare, l'Agenzia ha fornito assistenza per l'emissione e l'esecuzione di ordini di congelamento dei beni degli indagati e delle loro società.

Eurojust ha anche aiutato i paesi a determinare la giurisdizione più adatta per l'azione penale e ha dato consulenza in modo da evitare di avviare più procedimenti contro gli autori dello stesso reato, evitando così una violazione del cosiddetto principio del ne bis in idem.

La riunione di valutazione ha sottolineato la buona cooperazione tra Eurojust e le autorità nazionali nella lotta alla criminalità organizzata e si è tenuta nell'auditorium "Falcone e Borsellino" della Procura di Enna.

Le seguenti autorità hanno partecipato all'indagine:

  • Romania: Ufficio del Procuratore della Repubblica presso l'Alta Corte di Cassazione e Giustizia, Direzione Nazionale Anticorruzione, Ufficio Territoriale di Craiova (DNA Craiova),
  • Italia: Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, Sicilia, Procura della Repubblica presso Il Tribunale di Patti, Sicilia
  • Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF)